fbpx

I giovani post-pandemia hanno le idee chiare su come affrontare il mondo del lavoro

È uscita una ricerca sulla Generazione Z (i nati tra il 1995 e il 2010) che evidenzia la grandissima voglia di mettersi in gioco. Anche e soprattutto nelle professioni digitali.

Sono stati definiti bamboccioni e choosy (letteralmente: schizzinosi), ma per i ragazzi della Generazione Z, quelli nati tra il 1995 e il 2010, le cose non stanno proprio così.

Ad evidenziarlo sono i risultati di Dopo il diploma, la ricerca condotta da Skuola.net su un campione di 3mila alunni delle scuole superiori.

giovani lavoro digital

Come si orientano i giovani dopo la maturità?

Dopo la maturità circa il 50% si orienta verso l’università, il 10% accarezza la possibilità di fuggire all’estero, il 20% punta a trovare subito lavoro e il 10% punta a corsi professionalizzanti non universitari. Il rimanente 10% si attarda in una pausa di riflessione per poi decidere.

Insomma, poco o nulla a che fare con i NEET, acronimo di Not (engaged) in Education, Employment or Training, i ragazzi che non studiano e non cercano lavoro.

E a scongiurare tutti gli stereotipi negativi sui nostri ragazzi arriva anche un altro dato interessante. Circa il 45% già durante le scuole superiori si impegna in qualche lavoretto (estivo o part time), per levarsi quegli sfizi a cui la famiglia non può o non vuole arrivare. Dalla classica baby sitter alla consegna delle pizze… fantasia al potere.

Il fascino del digital

Altro dato molto interessante che emerge dalla ricerca è la fascinazione verso l’universo del digital.

1 su 7 punta a lavori digitali ancorati alle possibilità del web e delle tecnologie informatiche più innovative.

D’altro canto basta sfogliare con attenzione gli annunci di lavoro: ogni giorni si trovano diverse centinaia di posizioni per sviluppatori di e-commerce, mentre stipendi alti in maniera imbarazzante vengono offerti sempre meno ai manager e sempre più agli sviluppatori di app e di servizi online; il social media manager è ormai una figura imprescindibile per qualsiasi azienda modernamente organizzata e il settore fintech (criptovalute, trading online, …) sta vivendo un vero e proprio boom per cui non è prevista una data di fine.

Per non parlare dei videogames, comparto che fattura 4 volte l’industria della musica!

Rimettersi in discussione

Dalla ricerca emerge anche un altro dato significativo: il 19% delle ragazze e il 26% dei ragazzi è disposto a mettere in discussione il suo percorso universitario se scoprisse un percorso professionalizzante capace di garantire rapide possibilità di immissione nel mondo del lavoro e opportunità di carriera.

Antenne alzate

Lo staff di Talentform lavora con le antenne sempre bene alzate per captare le reali opportunità offerte dal mondo del lavoro e le skills che sono richieste dalle aziende, modulando il calendario dei corsi professionali (sempre gratuiti per i disoccupati!) sulle competenze richieste dai recruiter.

Ecco i prossimi corsi in partenza (attenzione, l’elenco è aggiornato spesso, torna a controllare le novità): https://www.talentform.it/index.php/calendario-corsi-gratuiti-per-disoccupati/

Condividi sui social